Filosofia, filati con il cuore e con la mente
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FILOSOFIA INTERVISTA: VERUSKA

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Nuovo appuntamento con il mondo dei designer italiani, oggi parliamo con VERUSKA

 

Veruska

 

Quando si parla di uncinetto, in Italia, non può che venire in mente Veruska, insegnante e designer, autrice pubblicata a livello internazionale, nonché una delle fondatrici e redattrici del conosciutissimo blog Maglia e Uncinetto, risorsa imprescindibile per le amanti dello sferruzzo.
Sebbene si definisca “bradipa dentro”, il lavoro di Veruska è in realtà molto intenso e alla continua continua ricerca di nuovi punti all’uncinetto classico e tunisino - d’altro canto chi lavora a maglia o all’uncinetto sa che la lentezza non è indice di scarsa produttività! - facendone un vero e proprio riferimento per chiunque si avvicini a queste tecniche.
Veruska è anche autrice di un blog, www.happysloth.it, dove condivide modelli, recensioni, consigli e tecniche.
Quando non fa l’uncinetto legge, soprattutto fiction speculativa come fantasy, horror, gialli e fantascienza, si fa bullizzare dalle proprie gatte ed evita disperatamente di darsi fuoco tentando di cucinare, attività per la quale è totalmente negata.


Lasciamo dunque la parola a Veruska!

Buona lettura!

 

 

Il tuo primo ricordo legato al mondo della maglia/uncinetto.

Ero davvero piccola e mi avevano dato dei ferri di legno grossi per giocare. Ricordo che avevo fatto questo imparaticcio a maglia legaccio pieno di buchi, con un filato grosso beige, bianco e credo grigio tortora: era una cosa inguardabile! Però in effetti non sono mai stata portata per la maglia, infatti faccio l’uncinetto e l’uncinetto tunisino!
Queste 2 tecniche le ho recuperate da adulta, ereditando i gomitoli della nonna di una mia amica e gli uncinetti della mia nonna paterna e gettandomi sui manuali Fabbri ed i fototutorial su Internet.

 

Tre aggettivi per descrivere il tuo stile.

Ottimizzante, matematico, acrobatico.
Ottimizzante: Mi piace usare completamente o quasi un gomitolo, perché odio gli sprechi. Non mi piacciono quei modelli che ti fanno comprare filati di diversi tipi e colori e poi usi solo pochi metri di ognuno. È vero che poi, col filato che avanza, si possono fare altre cose, però mi sembra comunque in qualche modo una fatica trovare il modo di utilizzare tutto.
Matematico: perché adoro giocare con i multipli e sottomultipli che permettono di combinare più punti all’uncinetto. In particolare, mi piace scervellarmi per combinare gli aumenti che servono per ottenere un cerchio piatto o una calotta, con i punti operati. Per questo faccio tantissimi cappellini, che però è un genere di modello che si vende molto poco, ahinoi. Ma io ci ricasco sempre!
Acrobatico perché vedessi che mi invento pur di non dovermi trovare le codine da fermare! Lavoro quasi sempre progetti monocromatici o con lane autoriganti, così non devo fare cambi di colore.

 

 

Filato preferito e filato che proprio no?

L’acrilico o qualunque fibra derivata dal petrolio per me sono il male assoluto. Sono fibre estremamente inquinanti e io sto cercando di impattare il meno possibile sul pianeta, nel mio piccolo.
Il filato preferito… eh, non saprei scegliere. Mi piace moltissimo l’ortica di Borgo de’Pazzi, anche se è una viscosa e anche le viscose non sono proprio “green”, ma al cuore non si comanda, a volte. Quindi, con lo stesso lieve senso di colpa, ammetto di avere una adorazione per il cotone Retors d’Alsace di DMC: la lucentezza e i colori che ho trovato in quelle matassime me le sogno la notte! Il mio modello Nova Hat era stato pensato proprio per quel filato, originariamente.

 

Nova Hat

 

 

Quale tra i tuoi pattern consiglieresti ad un principiante?

Se la principiante sa già come fare gli aumenti in tondo, direi uno dei miei cappellini semplici, come il Made in the ’80, che è anche gratuito.
Se invece non sa lavorare in tondo, allora Summer is icumen in, che è una tovaglietta da colazione che usa come punti solo catenelle, maglie basse e maglie bassissime. Anche questa è gratuita.

Summer

 

Quale, invece, tra le tue creazioni è quella che preferisci e perchè?


Curiosamente, i miei modelli preferiti sono quelli che piacciono meno, ma non so perché.
Ad esempio, il mio cappellino Calypso a me piace tantissimo perché è giocoso e tecnicamente piuttosto interessante da realizzare: i petali si lavorano in 2 giri consecutivi e si allargano man mano che cresce il diametro del cappello; inoltre ogni petalo al centro ha una perlina da infilare singolarmente. Io trovo davvero divertenti le 3 file di petali finali che incorniciano la testa e d’inverno, quando tutto è grigio, freddo, ostile, inospitale e fa buio alle 4 del pomeriggio, qualcosa di divertente ci vuole! E alla fine, anche se è un modello che va seguito con una certa attenzione, si finisce piuttosto in fretta, quindi è anche gratificante. Eppure non ne ho venduto neanche uno. Gente, io quel cappello lo adoro! Porto pochissimo i cappelli, perché mi danno fastidio, ma Calypso, per quando fa veramente freddo, è un compagno fidato.

Calypso

 

 

Da cosa trai ispirazione quando crei un nuovo design?


Hum… di solito dai punti o dalle possibilità che mi dà la tecnica stessa. A volte da elementi naturali, come fiori o foglie, ma più spesso, mentre gioco con l’uncinetto, provo combinazioni di punti che mi piacciono o spesso le “unvento”, infilando l’uncinetto sotto questo o quel capo, o gettando il filo da sotto. Dico “unvento” perché, sicuramente, quella che per me è una grande scoperta, è già stata pensata da qualche parte da qualche “uncinettara” che però non l’ha mai scritta o l’ha appuntata su un quaderno che poi è stato buttato dopo la sua morte o è stato smarrito o mangiato dal cane. Il termine “unvent” di per se me l’ha passato la collega Alice Twain, dice che è stato coniato da un suo idolo della maglia.

 

Comfort knitting? E comfort food?

 

Cappellini, presine, tovagliette a maglia bassa o comunque con combinazioni di punti molto semplici: progetti che non impegnano la testa e gratificano perché li finisci in una serata. Oppure mi piace sferruzzare sciarpe a maglia legaccio in lane superbulky, che magari non finisci in una serata, ma comunque crescono molto in fretta.
Comfort food? Pasta in quantità industriale con sugo bisunto, meglio se ai peperoni.

 

 

Lavorare a maglia adesso è importante perchè…


In generale, è sempre un bene avere delle abilità in più, che siano lavorare a maglia, uncinetto, aggiustare lavatrici... Può sempre servire.
Si potrebbe anche dire che lavorare a maglia è un atto blandamente politico, un modo per scoprire quanto ci voglia a realizzare un capo a mano, quanta abilità richieda e quindi per rivalutare il lavoro femminile non pagato e non apprezzato (perché per noi la maglia è un hobby; per molte donne, fino a poco tempo fa, era un modo per vestire la famiglia).
Possiamo anche tentare non di uscire, ma quantomeno parzialmente affrancarci dal sistema moda e dal fast-fashion, realizzando dei capi e degli accessori che siano unici, durevoli e soprattutto su misura.
Per me, è importante per occupare costruttivamente i tempi morti sui mezzi o mentre faccio la fila da qualche parte, necessariamente armata di cuffie e senza mai alzare lo sguardo per evitare i perditempo che ti impediscono di lavorare travolgendoti con le loro banalità di circostanza come “mia nonna anche”, “ma che bei bambini che avrà con quei cosini che gli fa”, “ah ah ah, me ne fai uno anche a me adesso dai?”, “tanta pazienza, eh?”.
Non amo molto la retorica di quei libri o quegli articoli che romanticizzano “fare la maglia o l’uncinetto creando amicizie al sapore di cupcake al miele quando l’amore sboccia tra i gomitoli di alpaca sotto la pioggia d’aprile in un negozio di ferramenta perso in un bosco di peschi in fiore nella campagna delle Fiandre”, ma è vero che la maglia, l’uncinetto, così come il cucito, il ricamo, la lettura o l’attivismo politico sono interessi che favoriscono l’aggregazione tra persone con interessi simili e possono portare alla nascita di forti amicizie e gruppi di supporto.

 

 

Un grazie dal cuore a Veruska per la sua disponibilità!
Per rimanere sempre aggiornati sui suoi corsi e sulle uscite dei nuovi modelli, ecco dove potete trovarla:

 

web: https://www.happysloth.it

facebook: https://www.facebook.com/happysloth.it/

instagram: https://www.instagram.com/happysloth.it/

lovecrafts: https://www.lovecrafts.com/en-us/user/maker/df618955-4572-4191-be86-ef7a0bd1188f

ravelry: https://www.ravelry.com/designers/veruska

 

 

 



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